domenica 24 febbraio 2008

Né creduloni né scettici

Nel 1989, per iniziativa del noto giornalista televisivo Piero Angela, veniva fondato il CICAP, un comitato che si proponeva di verificare le affermazioni sul paranormale. Ne facevano parte nomi illustri del mondo scientifico, perlopiù dichiaratamente atei, quali Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Tullio Regge. La cosa nasceva sull’onda lunga della fortunata trasmissione “Indagine sulla Parapsicologia” diffusa nel 1978 e del libro che ne seguì “Viaggio nel mondo del Paranormale”. Lo scopo dichiarato e meritorio di tutte queste iniziative era quello di promuovere l’educazione alla razionalità, con la diffusione del metodo scientifico e dello spirito critico. Dato che il mondo del paranormale e dell’occultismo è in gran parte costituito da truffatori e ciarlatani, fu facile svelare molti “trucchi del mestiere”, grazie anche alla consulenza di prestigiatori e illusionisti. Tuttavia, soprattutto a chi ha visto le puntate della trasmissione, non sarà sfuggita la sensazione di essere condotti verso una conclusione preconfezionata, quella che nega per partito preso che possano esistere fenomeni incompatibili con le leggi ordinarie della scienza. Di fatto il CICAP spiega ogni fenomeno che non rientra nelle suddette leggi come frutto dell’inganno o, al massimo, con la suggestione o l’illusione dei sensi. Piero Angela si è anche occupato del cosiddetto paranormale religioso (lacrimazioni, sanguinamenti, guarigioni, ecc.) sempre per negarne la spiegazione soprannaturale. Esistono tuttavia fenomeni eclatanti di fronte ai quali tale approccio, ancorché comprensibile per chi si colloca su posizioni di scetticismo religioso, non è onestamente giustificabile. V’è un’ampia documentazione in letteratura di fatti impressionanti, e inspiegabili con le leggi di natura, avvenuti soprattutto nell’ambito del mondo dei medium e dello spiritismo. Ma non è su questi che voglio soffermarmi quanto piuttosto sui fatti analoghi e, ad avviso di molti, della stessa identica natura testimoniati da osservatori che dovrebbero godere della fiducia e della stima della Chiesa che ne raccomanda la presenza in ogni diocesi. Mi riferisco agli oltre 300 preti esorcisti di nomina vescovile che in Italia operano per liberare le persone, che a loro si rivolgono, vittime delle azioni straordinarie del maligno. Spesso l’esorcista viene interpellato su casi che sarebbero di competenza dello psichiatra o del neurologo e a questi vengono a loro volta indirizzati. Ma capitano anche persone, quasi sempre provenienti da esperienze con il mondo dell’occulto, che presentano i caratteri tipici delle infestazioni, vessazioni, ossessioni e possessioni diaboliche. Gli esorcisti con molti anni di attività ne hanno cose da raccontare, di cui sono stati testimoni diretti. Hanno visto sgorgare da normali rubinetti di casa litri e litri di sangue rivelatosi umano. Hanno visto persone staccarsi da terra e salire, salire fino a toccare il soffitto della chiesa. Hanno visto povera gente, spesso analfabeta, esprimersi forbitamente e rispondere a tono in lingue europee, esotiche e persino estinte e che evidentemente non potevano mai avere imparato. Hanno visto rivelati segreti intimi che nessuno tranne gl’interessati poteva conoscere. Hanno visto scaturire da fuscelli di persone una forza tale che neppure molti uomini robusti erano in grado di contenere. Hanno visto povere vittime malmenate e ferite da mani invisibili. Si possono onestamente spiegare questi fenomeni con la suggestione o l’illusione dei sensi? Si possono seriamente attribuire a non ben definiti, e ancora ignoti, poteri inconsci degli interessati? Pertanto non restano che due ipotesi: O che i signori esorcisti c’ingannano senza pudore, e allora cosa aspettiamo a congedarli tutti con disonore? Oppure che dicono il vero. In tal caso questi fenomeni possono essere spiegati solo con l’azione di esseri terzi non umani che hanno mente, volontà, libertà, intraprendenza e poteri che sfuggono alla nostra comprensione. Esseri che prendono possesso di persone in qualche modo consenzienti, che parlano e agiscono servendosi dei loro corpi, ma valendosi delle cognizioni e della forza loro proprie. Per cui possono rivelare cose occulte; possono esprimersi in tutte le lingue che vogliono; possono manifestare una forza sovrumana. Parliamo dei demoni, quelli di cui dice la Bibbia, che Gesù e gli apostoli scacciavano. Al Demonio fa comodo lasciar credere di non esistere perché così può compiere più liberamente la sua attività di perdizione. Come affermò Boudelaire: “La più grande astuzia del Diavolo è di farci credere che non esiste”. Tutti quelli che lo considerano una metafora, un’idea astratta del male, ci pensino: sia pure senza volerlo, non si stanno prestando al suo gioco? Certo, in passato la Chiesa ha compiuto delle intemperanze, vedeva streghe dappertutto, ha acceso molti roghi. Ma non si ovvia ad un eccesso passando a quello opposto, per sentirsi più moderni, per compiacere confraternite come il CICAP che agiscono spinte da altri presupposti inconciliabili con la fede.

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(Pubblicato su Toscanaoggi Forum il 26 novembre 2006)